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MCipolat

Capaci di essere magre

Aggiornamento: 6 mar 2019

L'impossibilità di crescere...


Paola ha 13 anni e sta malissimo da quando Luca, il suo primo ragazzo, l’ha lasciata per un’altra, più grande e disinibita.

L’aria in casa d’altronde non aiuta… Vanessa, la mamma, è preoccupata per la sempre più determinata inappetenza della figlia, mentre Marco, il padre, crede sia solo una fase di passaggio: “Paola è un po’ triste e da solo meno attenzione al cibo”, questo si dice; le liti e le recriminazioni così si acuiscono… tra i genitori, che ritengono ognuno folle la posizione dell’altro, e tra questi e Paola, incapaci di comunicare se non con urla e ritiri perché non si comprende, perché si ha paura, perché bisogna trovare un modo per staccarsi e crescere.

Intanto i giorni passano e quella capacità di limitarsi nel mangiare, di darsi una regola sempre più restrittiva e difficile da rispettare gratifica Paola nella sua abnegazione, quasi… in una fase così complessa com’è l’adolescenza, in cui non si sa quanto si sia bambini e quanto adulti… tale capacità di autocontrollo da senso e definizione ad un giovane bruco che non sa come divenire farfalla. E così l’ossessione diventa sempre più tenace, Paola sfida se stessa nella tragica capacità di saper resistere a quel cucchiaio in più o a quel gelato che tanto le piace e ancora, aumenta la sua autostima sentendosi caparbia nell’andare tutti i giorni in palestra e riuscendo a svegliarsi prestissimo, così da ripassare i compiti ed essere perfetta per l’interrogazione…

Le mestruazioni scompaiono e questo rassicura Paola, ancora incapace di gestire un corpo da donna, come con Luca che magari chiedeva qualcosa di cui lei non si sentiva pronta. Da poco infatti era passata dalle maxi maglie, perfette per coprire le prime forme, alle t-shirt attillate che tutte le sue amiche portavano e che piacevano a Luca… Forse, mandare via il ciclo e cancellare la sinuosità di un corpo che sboccia rende più facile arginare l’irrompere della sessualità che tanto spaventa… D’altra parte Paola ricorda bene tutte le preoccupazioni di sua mamma rispetto a Luca, alle gonne corte e a come comportarsi con i ragazzi, opposte alle avance del suo ex ragazzo e ai commenti pungenti dei suoi compagni/e di scuola.

Anche i professori non sanno se dare importanza alla magrezza sempre più evidente: Paola è una ragazza studiosa, educata con una famiglia attenta e presente.

Quasi nessuno sente il tacito urlo che inconsapevolmente Paola sta lanciando…neanche lei sa di urlare e infatti lo fa a bocca chiusa…

E poi in tv, sui giornali le ragazze sono tutte così magre e perfette, non esistono brufoli, rotolini o accenni di cellulite… tutti elementi da eliminare se si vuole essere alla moda, belle come la società ci vuole…

Chissà come evolverà la storia di Paola, se sarà in grado di riappropriarsi della sua crescita o continuerà a mantenere un peso inesistente da renderla visivamente invisibile agli altri, così da rimanere né donna, né bambina.

L’anoressia, come gli altri disturbi dell’alimentazione, sono sindromi complesse che investono diversi piani della persona e del rapporto con gli altri: la sfera individuale, nell’incapacità di avere consapevolezza del proprio vissuto emotivo, esibendo tale difficoltà nel corpo; la sfera familiare, in un clima oscillante tra l’alta conflittualità e la fusione, rappresentativo della fase di sviluppo, in cui si vuole crescere ma è difficile abbandonare le sicurezze dell’essere bambina; la sfera sociale, tra i nuovi imperativi provenienti dal gruppo dei pari e le paure dei propri genitori; la sfera culturale, che esige donne da photo shop, provocanti e disinibite in un contesto sociale in cui lavare i piatti e stirare le camice sembra ancora una predisposizione essenzialmente femminile… Bè, ardua la vita per le giovani ragazze che si affacciano alla pubertà.

L’adolescenza infatti rappresenta una fase delicata di cambiamento, non solo individuale, ma soprattutto per l’intero sistema familiare, in cui le regole, capaci di garantire un certo equilibrio, devono necessariamente essere messe in discussione: i ragazzi crescono e bisogna trovare soluzioni che confermino l’appropriarsi di una crescente autonomia. Questo può essere molto complicato specialmente nelle famiglie eccessivamente unite, in cui le emozioni circolano visivamente tra genitori e figli. In tali nuclei l’evitamento dei conflitti e la rigidità garantiscono una effimera protezione dalla paura del cambiamento, con la strutturazione di sintomi e malesseri in grado di segnalare il blocco ad una configurazione inappropriata al periodo di vita familiare.

Ecco che la capacità di diventare sempre più magre rafforza una falsa sensazione di controllo, affermando da un lato la proprio autonomia e attivando, paradossalmente, l’attenzione degli altri come richiesta di aiuto da parte di chi è ancora incapace di funzionare da solo e richiede il soccorso di mamma e papà.

Il sintomo anoressico allora funziona quasi da scudo, contro una sessualità che diventa esteriormente matura ma che ancora non si sa gestire, proteggendo la persona dagli altri e dalla crescita che cancella le sicurezze della fanciullezza.

In tale processo diviene preziosa la capacità di riconoscere quanto sta succedendo e attivarsi per favorire il dispiegarsi del percorso evolutivo, sostenendo la famiglia, laddove lo necessiti, nella strutturazione di nuove regole adatte alle nascenti esigenze e l’adolescente ad appropriarsi gradualmente della propria età, affacciandosi con curiosità e coraggio a se stesso e alla socialità.

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